“40 anni fa tra le montagne del Friuli si svegliò improvvisamente l'Orcolàt, il mostro cattivo della tradizione friulana che smuove il sottosuolo, causando morte, distruzione e terrore”. Quel 6 maggio 1976 un violento terremoto distrusse parte del Friuli: venne avvertito in tutta l'Italia centro-settentrionale e in Europa, fino all'Olanda. Con le sue numerose vittime e i danni catastrofici, ha impresso un profondo solco nell'immaginario delle comunità friulane colpite. I ricordi e le paure delle persone che hanno vissuto quell'esperienza sono ancora vivi e nitidi nella loro mente. E il terremoto per gli abitanti del Friuli è diventato uno "spartiacque" fra passato e presente. Le generazioni successive, non avendo vissuto in prima persona tale esperienza, tendono a dimenticare o sottovalutare l'elevata pericolosità sismica del territorio e giudicano molto lontana la possibilità che si verifichi un nuovo sisma. Per questo è necessario mantenere vivo il ricordo e soprattutto promuovere la consapevolezza che il terremoto potrebbe tornare, ma anche che col terremoto si può convivere, a patto che si attui un'adeguata opera di prevenzione. Solo diffondendo la cultura della prevenzione la popolazione sarà pronta ad affrontare un prossimo evento sismico. In quest’ottica, è stata avviata dal 2006, ed è tuttora molto attiva, la collaborazione tra il nostro Istituto e l'Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS) di Trieste ed in particolare con la sezione CRS - Centro di Ricerche Sismologiche - di Udine, per seminari, tirocini estivi ed approfondimenti del “fenomeno terremoto”. In particolare numerosi studenti, individualmente o in gruppi, hanno approfondito l’importanza degli studi di microzonazione sismica, come strumento indispensabile per una concreta, sistematica e diffusa mitigazione, ovvero riduzione, del rischio sismico. Infatti la conoscenza del comportamento di un terreno in caso di terremoto, o risposta sismica locale, è un dato fondamentale per la progettazione di edifici secondo opportune norme antisismiche e per realizzare un’efficace prevenzione. Obiettivo prioritario dei progetti nati dalla sinergia tra scuola e CRS, con il coinvolgimento diretto degli studenti sul campo, è proprio quello di sviluppare la consapevolezza che la prevenzione è la migliore difesa dagli effetti di un sisma.
PRESS40:PREvenzione Sismica nella Scuola a 40 anni dal terremoto del Friuli. Resoconto di un'esperienza sismologica.
Barnaba C;
2017-01-01
Abstract
“40 anni fa tra le montagne del Friuli si svegliò improvvisamente l'Orcolàt, il mostro cattivo della tradizione friulana che smuove il sottosuolo, causando morte, distruzione e terrore”. Quel 6 maggio 1976 un violento terremoto distrusse parte del Friuli: venne avvertito in tutta l'Italia centro-settentrionale e in Europa, fino all'Olanda. Con le sue numerose vittime e i danni catastrofici, ha impresso un profondo solco nell'immaginario delle comunità friulane colpite. I ricordi e le paure delle persone che hanno vissuto quell'esperienza sono ancora vivi e nitidi nella loro mente. E il terremoto per gli abitanti del Friuli è diventato uno "spartiacque" fra passato e presente. Le generazioni successive, non avendo vissuto in prima persona tale esperienza, tendono a dimenticare o sottovalutare l'elevata pericolosità sismica del territorio e giudicano molto lontana la possibilità che si verifichi un nuovo sisma. Per questo è necessario mantenere vivo il ricordo e soprattutto promuovere la consapevolezza che il terremoto potrebbe tornare, ma anche che col terremoto si può convivere, a patto che si attui un'adeguata opera di prevenzione. Solo diffondendo la cultura della prevenzione la popolazione sarà pronta ad affrontare un prossimo evento sismico. In quest’ottica, è stata avviata dal 2006, ed è tuttora molto attiva, la collaborazione tra il nostro Istituto e l'Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS) di Trieste ed in particolare con la sezione CRS - Centro di Ricerche Sismologiche - di Udine, per seminari, tirocini estivi ed approfondimenti del “fenomeno terremoto”. In particolare numerosi studenti, individualmente o in gruppi, hanno approfondito l’importanza degli studi di microzonazione sismica, come strumento indispensabile per una concreta, sistematica e diffusa mitigazione, ovvero riduzione, del rischio sismico. Infatti la conoscenza del comportamento di un terreno in caso di terremoto, o risposta sismica locale, è un dato fondamentale per la progettazione di edifici secondo opportune norme antisismiche e per realizzare un’efficace prevenzione. Obiettivo prioritario dei progetti nati dalla sinergia tra scuola e CRS, con il coinvolgimento diretto degli studenti sul campo, è proprio quello di sviluppare la consapevolezza che la prevenzione è la migliore difesa dagli effetti di un sisma.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.