La presente relazione descrive l’attivita` svolta nel 2009 dall’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale–OGS per conto della Regione Veneto nell’ambitodella Convenzione n.19131 - DGR n. 4327 del 28/12/2006 relativa alla gestione dellaRete Sismometrica del Veneto (RSV), allo studio della sismicita` regionale ed alla ricercasismologica a fini di protezione civile.Per il 2009 la Convenzione prevedeva:1. il rilevamento e l’analisi della sismicita` di interesse per il Veneto (terremoti originatisi o con effetti in regione);2. il completamento della RSV, attraverso la realizzazione di due nuove stazionidella RSV;3. il miglioramento del sistema di radiotrasmissione dei dati;4. la gestione e l’ulteriore sviluppo del sistema automatico di allarme sismico perl’area del Veneto;5. lo svolgimento di un servizio di reperibilita` di pronto intervento H24;6. il proseguimento dello studio della sismicita` e delle caratteristiche sismotettonichedel Veneto;7. lo svolgimento di attivita` formativa in ambito sismologico per il personale tecnicodella Protezione Civile.Tutto il programma previsto e` stato realizzato, eccetto la parte di potenziamento della rete radio. Come per l’anno precedente, queste attivita` sono rimaste bloccate a causadi problemi nell’ottenimento dei permessi per la realizzazione di un punto di ripetizionea Caneva (PN), al confine tra Veneto e Friuli-Venezia Giulia. Pertanto l’adeguamento previsto verra` eseguito nel corso del 2010, senza ulteriori aggravi economici per laRegione Veneto.Durante i primi mesi del 2009 si sono svolti gli incontri di formazione rivolti alpersonale di protezione civile, di cui al precedente punto 7, come programmato nel corso1del 2008. In tutto sono stati realizzati tre incontri, due presso la sede della ProtezioneCivile a Marghera (5 e 6 febbraio) e uno presso la sede del CRS ad Udine (3 marzo).I capitoli che seguono illustrano nel dettaglio le varie attivita. ` In particolare, ilCap. 1 descrive le caratteristiche tecniche della RSV ed il suo sviluppo nel corso del2009. A questo riguardo, e` da segnalare la realizzazione di due nuove stazioni, una aMarana (sigla MARN), nel Comune di Crespadoro (VI) e l’altra a Gazzo Veronese (siglaGAZZ), in provincia di Verona. Il completamento della RSV secondo quanto previstodalla Convenzione, combinato con la revisione delle procedure di localizzazione e stima della magnitudo descritta nel Cap. 2, permette una piu` affidabile individuazione ecaratterizzazione dei terremoti che si verificano in Veneto o con possibile risentimentoin Veneto (in particolare quelli dell’Appennino settentrionale). Da sottolineare anchela prosecuzione delle attivita` finalizzate all’integrazione della RSV con le reti limitrofe,quali la rete del Friuli-Venezia Giulia gestita dall’OGS, la rete nazionale italiana gestita dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), la rete della ProvinciaAutonoma di Trento, la rete della Provincia Autonoma di Bolzano e, all’estero, la retenazionale austriaca gestita dallo ZAMG di Vienna e la rete nazionale slovena gestitadall’ARSO di Ljubliana.Con i sismogrammi registrati dalla RSV e dalle reti vicine ed utilizzando le procedure di elaborazione descritte nel Cap. 3, e` stato possibile delineare un quadro dellasismicita` che ha interessato il Veneto nel 2009 (Cap. 4). In un anno tristemente segnatodal forte terremoto dell’Aquila del 6 aprile, rilevato distintamente anche dalla RSV, lasismicita` del Veneto e` stata modesta con tre soli terremoti di magnitudo superiore a 3:quello di Brenzone (VR) del 23 maggio alle 18:58 locali (MD=3,1); quello di Conco(VI) del 9 novembre alle 11:36 locali (MD=3,2); ed infine quello di Cavaso del Tomba(TV) del 6 dicembre alle 14:39 locali (MD=3,3). All’esterno della regione, come gia` nel2008, il maggiore contributo alla sismicita` rilevata e` giunto dai terremoti dell’Appennino settentrionale, tra i quali spicca quello di Castrocaro (FC) del 5 aprile alle 22:20locali di magnitudo MD=4,7, terremoto percepito anche in Veneto.Il Cap. 5 fa il punto sulle attivita` scientifiche inerenti la sismicita` regionale svoltenel corso dell’anno. Queste si sono articolate lungo quattro filoni, ovvero:• un’analisi dello scuotimento registrato al suolo in occasione dei recenti terremotiche hanno interessato l’Appennino settentrionale;• uno studio finalizzato alla definizione di un modello crostale della pianura e dell’area pedemontana del Veneto;• uno studio sull’attenuazione in alta frequenza delle stazioni della Rete del nord-estItalia;• l’aggiornamento sulla raccolta e l’analisi delle forme d’onda disponibili (ancheda altre reti) per la stima di nuovi meccanismi focali nell’area pedemontana delVeneto.Nel Cap. 6 sono descritte le attivita` di formazione realizzate nel corso dell’anno.Quindi la relazione si chiude (Cap. 7) con un riassunto sullo stato attuale della rete el’indicazione sugli indirizzi futuri che si intendono perseguire per migliorare il servizioe lo stato delle conoscenze.

Regione Veneto - Gestione della rete di controllo sismico, studio della sismicità regionale e ricerca sismologica a fini di protezione civile Anno 2009

Barnaba C;Bernardi P;Bertoni M;Comelli P;Del Negro E;Di Bartolomeo P;Garbin M;Gentili S;Klin P;Laurenzano G;Palmieri F;Peruzza L;Pesaresi D;Plasencia Linares M;Ponton C;Priolo E;Romanelli M;Saraò A;Snidarcig A;Urban S;Vuan A;Zuliani D
2010-01-01

Abstract

La presente relazione descrive l’attivita` svolta nel 2009 dall’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale–OGS per conto della Regione Veneto nell’ambitodella Convenzione n.19131 - DGR n. 4327 del 28/12/2006 relativa alla gestione dellaRete Sismometrica del Veneto (RSV), allo studio della sismicita` regionale ed alla ricercasismologica a fini di protezione civile.Per il 2009 la Convenzione prevedeva:1. il rilevamento e l’analisi della sismicita` di interesse per il Veneto (terremoti originatisi o con effetti in regione);2. il completamento della RSV, attraverso la realizzazione di due nuove stazionidella RSV;3. il miglioramento del sistema di radiotrasmissione dei dati;4. la gestione e l’ulteriore sviluppo del sistema automatico di allarme sismico perl’area del Veneto;5. lo svolgimento di un servizio di reperibilita` di pronto intervento H24;6. il proseguimento dello studio della sismicita` e delle caratteristiche sismotettonichedel Veneto;7. lo svolgimento di attivita` formativa in ambito sismologico per il personale tecnicodella Protezione Civile.Tutto il programma previsto e` stato realizzato, eccetto la parte di potenziamento della rete radio. Come per l’anno precedente, queste attivita` sono rimaste bloccate a causadi problemi nell’ottenimento dei permessi per la realizzazione di un punto di ripetizionea Caneva (PN), al confine tra Veneto e Friuli-Venezia Giulia. Pertanto l’adeguamento previsto verra` eseguito nel corso del 2010, senza ulteriori aggravi economici per laRegione Veneto.Durante i primi mesi del 2009 si sono svolti gli incontri di formazione rivolti alpersonale di protezione civile, di cui al precedente punto 7, come programmato nel corso1del 2008. In tutto sono stati realizzati tre incontri, due presso la sede della ProtezioneCivile a Marghera (5 e 6 febbraio) e uno presso la sede del CRS ad Udine (3 marzo).I capitoli che seguono illustrano nel dettaglio le varie attivita. ` In particolare, ilCap. 1 descrive le caratteristiche tecniche della RSV ed il suo sviluppo nel corso del2009. A questo riguardo, e` da segnalare la realizzazione di due nuove stazioni, una aMarana (sigla MARN), nel Comune di Crespadoro (VI) e l’altra a Gazzo Veronese (siglaGAZZ), in provincia di Verona. Il completamento della RSV secondo quanto previstodalla Convenzione, combinato con la revisione delle procedure di localizzazione e stima della magnitudo descritta nel Cap. 2, permette una piu` affidabile individuazione ecaratterizzazione dei terremoti che si verificano in Veneto o con possibile risentimentoin Veneto (in particolare quelli dell’Appennino settentrionale). Da sottolineare anchela prosecuzione delle attivita` finalizzate all’integrazione della RSV con le reti limitrofe,quali la rete del Friuli-Venezia Giulia gestita dall’OGS, la rete nazionale italiana gestita dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), la rete della ProvinciaAutonoma di Trento, la rete della Provincia Autonoma di Bolzano e, all’estero, la retenazionale austriaca gestita dallo ZAMG di Vienna e la rete nazionale slovena gestitadall’ARSO di Ljubliana.Con i sismogrammi registrati dalla RSV e dalle reti vicine ed utilizzando le procedure di elaborazione descritte nel Cap. 3, e` stato possibile delineare un quadro dellasismicita` che ha interessato il Veneto nel 2009 (Cap. 4). In un anno tristemente segnatodal forte terremoto dell’Aquila del 6 aprile, rilevato distintamente anche dalla RSV, lasismicita` del Veneto e` stata modesta con tre soli terremoti di magnitudo superiore a 3:quello di Brenzone (VR) del 23 maggio alle 18:58 locali (MD=3,1); quello di Conco(VI) del 9 novembre alle 11:36 locali (MD=3,2); ed infine quello di Cavaso del Tomba(TV) del 6 dicembre alle 14:39 locali (MD=3,3). All’esterno della regione, come gia` nel2008, il maggiore contributo alla sismicita` rilevata e` giunto dai terremoti dell’Appennino settentrionale, tra i quali spicca quello di Castrocaro (FC) del 5 aprile alle 22:20locali di magnitudo MD=4,7, terremoto percepito anche in Veneto.Il Cap. 5 fa il punto sulle attivita` scientifiche inerenti la sismicita` regionale svoltenel corso dell’anno. Queste si sono articolate lungo quattro filoni, ovvero:• un’analisi dello scuotimento registrato al suolo in occasione dei recenti terremotiche hanno interessato l’Appennino settentrionale;• uno studio finalizzato alla definizione di un modello crostale della pianura e dell’area pedemontana del Veneto;• uno studio sull’attenuazione in alta frequenza delle stazioni della Rete del nord-estItalia;• l’aggiornamento sulla raccolta e l’analisi delle forme d’onda disponibili (ancheda altre reti) per la stima di nuovi meccanismi focali nell’area pedemontana delVeneto.Nel Cap. 6 sono descritte le attivita` di formazione realizzate nel corso dell’anno.Quindi la relazione si chiude (Cap. 7) con un riassunto sullo stato attuale della rete el’indicazione sugli indirizzi futuri che si intendono perseguire per migliorare il servizioe lo stato delle conoscenze.
2010
OGS; Protezione Civile Veneto; monitoraggio sismico
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